CINE-ORGANICA Bertrand Mandico ed Elina Löwensohn | ||
dal 19 al 21 febbraio 2014 | ||
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici | ||
Villa Medici, nell'ambito delle iniziative dedicate al cinema presenta dal 19 al 21 febbraio, Cine-Organica, rassegna cinematografica ideata dalla regista e sceneggiatrice Chiara Malta borsista presso l'Accademia di Francia. Il progetto vede un incontro straordinario, organizzato dalla stessa Malta, tra due grandi personaggi: l'autore Bertand Mandico e l'attrice Elina Löwensohn e un ricco programma di corti e mediometraggi, presentati nella sala Michel Piccoli. La rassegna sarà accompagnata da un'inedita installazione video-sonora dal titolo L’île aux robes (L’isola dei vestiti), allestita nel Salon de Musique della Villa, visitabile tutti i giorni durante gli orari delle proiezioni. A chiusura di questo interessante evento cinematografico, venerdì 21 febbraio nel Grand Salon della Villa, Elina Löwensohn realizzerà la performance dal titolo Whale shit durante la quale leggerà un monologo scritto appositamente per lei da Bertand Mandico. Scrive Chiara Malta: "Bertrand Mandico é un uomo che sembra venuto fuori da un mondo altro. Di questo altrove conserva traccia negli occhi non perfettamente allineati. Da bambino, racconta, cercarono di correggere questa divergenza oculare a colpi d'immagini stereoscopiche: il leone nell'occhio destro. La gabbia nel sinistro. Ma non ci fu niente da fare. Il leone restava sempre fuori della gabbia. Come il leone della sua infanzia il cineasta ha sviluppato una capigliatura folta e ribelle che gli incornicia la testa inclinata e pensosa, piena di pensieri di un altro mondo. Laggiù le cineprese sono vive, più degli uomini. Respirano, sudano, vomitano, fanno pipi. Non si vergognano di niente. La natura le rispetta e gli si avvolge intorno. E non esistono gerarchie e poteri. Tutto é bene, amore e poesia. Il western sta con il porno, l'horror con il burlesco. I film laggiù non iniziano e non finiscono mai. Le pellicole girano e si trasformano all'infinito. Laggiù non esiste la morte. Il passaggio nel nostro mondo talvolta può essere fatale. Ne restano tracce nei film interrotti, o andati persi, o macchiati, di Bertrand Mandico. Un giorno un folletto rumeno é entrato in questo mondo. Si chiama Elina Löwensohn. Aveva già incrociato altre bestie fuori della gabbia: Michael Almereyda, Hal Hartley, Philippe Grandrieux per esempio. Io me la ricordo con i capelli a caschetto neri e una maglietta a strisce da marinaio. Credevo fosse americana. Elina é piccola e agile, scivola nei buchi. Così un giorno é caduta in quest'altro mondo. E da allora ne é diventata la regina. Elina e Bertrand si possono incontrare per tre giorni a Villa Medici. Arriveranno carichi di valige liriche. Fluidi, secrezioni, alambicchi, pellicole, suoni. Film. Da ascoltare, vedere e toccare. Un viaggio in tre parti per raccontare un'avventura cinematografica. Cine-vivente. Cine-organica". Aggiunge Bertrand Mandico: “Ogni mattina, il mare rigettava i suoi ricordi sulle spiagge dell’isola dei vestiti…”. Le vetrine e i diversi elementi presentati non sono opere in sé, ma i frammenti che costituiscono il mio percorso mentale verso la realizzazione di un film. Testi, materie, oggetti, disegni, foto, collage… Il medium conta poco, il rituale è sempre lo stesso: presento le mie offerte al cinema, sperando di ricevere in cambio la grazia di un film. Vi presento il mio laboratorio mobile, fermo per un po’.
Elina Löwensohn Attrice cosmopolita nata in Romania, di nazionalità americana e residente in Francia, Elina Löwensohn attraversa film, video, foto, performance e opere teatrali con uno spiccato gusto per la metamorfosi. Esordisce sulla scena teatrale e cinematografica newyorkese negli anni Novanta con Uomini semplici (Hal Hartley), Amateur (Hal Hartley), Fay Grim (Hal Hartley), Basquiat (Julian Schnabel), Nadja (Michael Almereyda). In ambito teatrale, collabora in diverse occasioni con Richard Foreman e Travis Preston. Recita anche in lungometraggi per il grande pubblico come Schindler’s list (Steven Spelberg), Brivido di sangue (Leong Po-Chi) o la serie Seinfeld. In Francia appare in Sombre (Philippe Grandrieux), Venere nera (Abdellatif Kechiche), Lourdes (Jessica Hausner) e De la guerre (Bertrand Bonello), come pure in film più commerciali quali La guerra è dichiarata (Valérie Donzelli), Una lunga domenica di passioni (Jean-Pierre Jeunet), Romaine par moins 30 (Agnes Obadia). Löwensohn co-realizza e scrive L'âme du temps. Il suo gusto per la performance la porta a lavorare con artisti plastici e videomaker quali Marcelline Delbecq e Bertrand Mandico, di cui interpreta diversi film, tra cui Boro in the Box e Living still life. Con Mandico progetta una serie di film e creazioni polimorfe basate sull’idea della mise en abîme del rapporto attrice-regista (una serie di 20 film in 20 anni).
Bertrand Mandico Nato nel marzo del 1971, Bertrand Mandico frequenta il CFT Gobelins a Parigi, dove consegue il diploma in “cinema di animazione” nel 1993. Realizza tuttavia un solo cortometraggio di animazione, Le cavalier bleu, in cui mette in scena un rito pagano in un assemblaggio surreale. Mandico prolunga le sue esperienze visive in alcune clip per Arte. Creando universi crepuscolari, lavora sulla materia cinematografica e narrativa rivisitando i generi. Scrive e realizza numerosi corto e mediometraggi, selezionati (e in alcuni casi premiati) in numerosi festival. Tra questi, Boro in the box, mediometraggio liberamente ispirato alla vita di Walerian Borowczyk (di cui ha promosso una retrospettiva a Varsavia) presentato nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs” al festival di Cannes. Le ricerche di Bertrand Mandico sono polimorfe (testi, foto, disegni, assemblaggi); alcuni suoi film, tra cui Living Still Life, sono esposti in centri d’arte. L’artista lavora inoltre a un progetto di 20 film in 20 anni con Elina Löwensohn, riflessione sugli stati corporei dell’attrice e la finzione. Attualmente è impegnato a scrivere ed elaborare una serie di fantascienza per il Belgio e la Norgegia, Prairie. Bertrand Mandico sta sviluppando diversi lungometraggi, come L’homme qui cache la foret e Franck red.
Chiara Malta Nata a Roma nel 1977, Chiara Malta lavora da dieci anni a Parigi. Realizza dei film che si muovono tra il politico e l’autobiografico interrogandosi incessantemente sulla verità e sulle immagini. I suoi cortometraggi sono stati selezionati e premiati in numerosi festival (Clermont-Ferrand, Lussas, Roma, Pesaro, Montreal...). Dopo il lungometraggio documentario Armando e la politica, presentato in apertura della sezione “Lo Stato delle Cose” del 26° Torino Film Festival e trasmesso su La Lucarne Arte/ZDF, l’autrice si propone di scrivere, durante questo soggiorno a Villa Medici, il suo primo film di finzione, nato dall’incontro con l’attrice Elina Löwensohn: la storia di un duo regista/attrice, di una romana e di una rumena. La storia di una regista che si smarrisce, che perde la sua attrice strada facendo, che non sa più chi è chi. Responsabile delle attività cinematografiche: Francesca Bolognesi
Informazioni Proiezioni, performance e installazione: ingresso gratuito. La sala cinema Michel Piccoli contiene 98 posti. L’accesso non è consentito a film e performance iniziati. L’installazione L’île aux robes nel Salon de la Musique è a ingresso libero tutti i giorni dalle 20.00 alle 22.00. |
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Link: www.villamedici.it | ||