Un programma sul bello inatteso, inaspettato, nascosto e anche sul “brutto” che forse non è così brutto, se si fa uno sforzo per capirlo, tralasciando i pregiudizi. La scoperta di altre bellezze nell’arte italiana, in tutte le declinazioni: antico e moderno, architettura e creatività contemporanea, recupero del classico e confronto col futuro. Quattro puntate per quattro passeggiate in altrettante città italiane – Torino, Venezia, Roma e Napoli – per guardare l’arte con uno sguardo diverso, al seguito di due guide straordinarie: Francesco Bonami, critico di fama internazionale e curatore della Biennale di Venezia del 2003 e Geppi Cucciari, vera rivelazione comica della televisione italiana degli ultimi anni. Itinerari in bilico tra informazione e intrattenimento, incontrando tanti ospiti in ciascuna puntata. A Torino, ad esempio, per capire come la città stia migrando dalla vocazione industriale a quella di autentica metropoli europea, ci saranno, tra gli altri, il creativo Lapo Elkann e il giornalista Massimo Gramellini, il filosofo Gianni Vattimo e l’architetto Benedetto Camerana, il cantante Johnson Righeira e lo scrittore Giuseppe Culicchia, in una serie di interviste fulminanti in tante location diverse, contraddistinte dalla cifra della scoperta, della rivalutazione, della sorpresa.
Quelli proposti dai due conduttori, attraverso i calembour Bonami e le sferzanti battute di Geppi, sono autentici itinerari alternativi nella geografia del bello italiano, verso il quale prevalgono troppi luoghi comuni: ad esempio quello secondo il quale un nuovo grattacielo deturpa “sempre” l’orizzonte, quello secondo cui tutto ciò che è vecchio va gelosamente conservato, quello che impone che in ciascuna città italiana la visita transiti dai soliti luoghi deputati. Lo sapete che a Torino esiste un Museo della Frutta? Siete sicuri che il Mose di Venezia sia solo costoso mostro che offende la laguna veneziana? Vi hanno mai detto che il più stravagante capolavoro del Bernini è in una chiesa dove lo visitano solo i turisti stranieri? E che a Napoli ogni stazione della metropolitana è un’installazione d’arte contemporanea?
Transitando al cospetto di meraviglie e orrori nazionali, “Dopotutto Non è Brutto” - scritto da Stefano Pistolini e Francesco Bonami con la collaborazione di Luca Monarca e Giovanni Todescan, curato da Sonia Magagnini e con la regia di Moira Anastagi - è un Grand Tour leggero e irriverente, che racconta come cambia il nostro gusto estetico e quanto ci sia ancora da vedere e conoscere per chiunque di noi sia pronto a ripartire alla scoperta dell’Italia. |