La Galleria Russo inaugura dal 2 al 30 marzo 2024 Forma e Materia. La grande scultura italiana del Novecento. La mostra, curata da Fabio Benzi, vede in esposizione circa 30 opere che rappresentano il meglio della scultura italiana del secolo scorso: Giacomo Balla, Duilio Cambellotti, Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Leoncillo, Giacomo Manzù, Marino Marini, Arturo Martini, Fausto Melotti, Arnoldo Pomodoro, Medardo Rosso, Thayhat, Adolfo Wildt, Pino Pascali. Artisti da lungo tempo rappresentati dalla Galleria che narrano l’evoluzione storico-culturale della nostra scultura. Dai lavori impressionisti di Medardo Rosso, al mito che incontra la realtà con le opere di Duilio Cambellotti, passando per il dinamismo di Balla e il realismo de La Pisana di Arturo Martini, fino ad arrivare ai lavori astratti di fine anni ’60 di Melotti.
Bronzo, terracotta, cera, ceramica, grès sono alcuni dei materiali usati da questi grandi Maestri per dar forma alle proprie creazioni in una esaustiva e accurata esposizione che attraversa il Novecento. La forma e la materia, assolute protagoniste, sono valorizzate negli spazi romani della storica Galleria Russo che da più di un secolo si pone come punto di attrazione e riferimento culturale per l’arte italiana per sua natura e vocazione. In mostra alcuni dei nomi più rappresentativi ed emblematici della storia della scultura italiana con opere che, pur nella loro piccola dimensione, sono testimonianza di monumentalità e che mostrano i cambiamenti non solo dell'Arte ma anche della società, dei gusti e della critica. Molte di esse inoltre, provengono da collezioni illustri quali Sarfatti e Jesi, di cui si ricorda l’importante donazione che oggi arricchisce la collezione della Pinacoteca di Brera di Milano.
Così come scrive il curatore Fabio Benzi “La storia della scultura moderna è una storia di forzature, di sperimentazioni avventate, di combattimenti e di sconfitte, di traguardi e di vittorie sul passato, come avvenne per la pittura ma con molte difficoltà, tecniche e rappresentative, in più. La scultura italiana, nel suo percorso alterno di conquiste, trionfi e cadute, diede un contributo enorme, essenziale alla grande scultura internazionale del Novecento. Potremmo dire che senza la sua interlocuzione e i suoi scandagli, non sarebbe esistita la stupefacente innovazione novecentesca, così come noi la conosciamo.”
Ma quanto davvero conosciamo della scultura italiana del ‘900? A parlarne è Fabrizio Russo, titolare della Galleria, che da anni con la sua famiglia tratta i più grandi protagonisti del periodo. “Il XX secolo è da intendersi come periodo madre del concetto di studio ed evoluzione della plasticità e della dinamicità. Molti artisti di tale periodo, di cui la Galleria si pregia da anni di curare e perseguire le intenzioni, mettono al servizio della “terza dimensione” le proprie capacità artistiche. Con l’impegno della scultura, la ricerca del vero e della bellezza diventano tangibili e osservabili da diversi punti di vista e la Galleria per la prima volta, attraverso questa mostra, diviene il tramite di tale messaggio.”
Forma e Materia. La grande scultura italiana del Novecento, aperta al pubblico dal 2 al 30 marzo 2024 è valorizzata dall’allestimento dell’Architetto Maurizio di Puolo, docente al Politecnico di Milano e alla Facoltà di Architettura di Valle Giulia di Roma.
Sarà accompagnata inoltre da un ampio catalogo pubblicato da Gangemi Editore.
La mostra sarà presentata in anteprima dal 2 al 4 febbraio 2024 ad Artefiera Bologna, evento dedicato all’arte moderna e contemporanea a cui la Galleria Russo ha sempre preso parte.
Galleria Russo
Via Alibert, 20 – 00187 Roma
tel. 06 6789949
www.galleriarusso.com
lunedì: 16:30-19:30
dal martedì al sabato ore: 10:00-19:30
Ingresso gratuito
Ufficio Stampa
Studio Martinotti
martinotti@lagenziarisorse.it
francescamartinotti.com
Apre al pubblico dal 17 febbraio sino al 21 aprile 2024 Manuel Felisi. 1:1, mostra dell’artista Manuel Felisi, curata da Gabriele Simongini e allestita negli spazi del Museo Carlo Bilotti, nel cuore di Villa Borghese. L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta e organizzata dalla Galleria Russo con il sostegno del Gruppo Banca del Fucino, in collaborazione con la Fondazione Bioparco di Roma e in media partnership con National Geographic Italia. Il Museo Carlo Bilotti è la sede ideale per ospitare il progetto dell’artista dedicato al mondo animale: un bestiario raffigurato su grandi tavole di legno posto in dialogo con il vicino Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia.
La collaborazione con la Fondazione Bioparco di Roma inoltre consentirà di osservare dal vivo alcuni degli animali ritratti dall’artista e protetti al suo interno per rendere possibile un ulteriore approfondimento sulla natura delle specie.
1:1 come suggerisce il titolo vede in esposizione 80 opere a grandezza naturale, realizzate con la tecnica di pittura ibrida - cifra stilistica di Felisi - che da sempre pratica un’arte di commistione tra tecniche e linguaggi, modi della tradizione e innovazione tecnologica, trovando nella versatilità la chiave della sua ricerca.
“Felisi/Noè - scrive il curatore Gabriele Simongini - porta nella grande Arca della pittura l’immagine/memoria di animali la cui esistenza è spesso minacciata dalla nostra folle e pervasiva aggressione ambientale. Sospesi fra apparizione e scomparsa, non di rado trasformati in presenze fantasmatiche, gli animali ci fissano quasi increduli, stagliandosi in scala reale su sfondi che sembrano evocare anche la raffinatezza dell’Art Déco e comunque un tempo che già appartiene alla dimensione del ricordo.”
Infatti, se nelle opere dell’artista l’iconografia centrale sono le forme arboree e floreali, simboli di vita che inneggiano alla forza della natura, nella mostra 1:1 Felisi si cimenta per la prima volta nella rappresentazione del regno animale, che vede insieme a opere bidimensionali, alcuni lavori sottratti alla staticità attraverso animazione digitale ottenuta con interventi di digital art.
“Sulle ampie superfici di legno - afferma l’artista - i rulli e le garze, le resine e le campiture irregolari che caratterizzano la mia pittura hanno trovato il terreno fertile per creare un mondo fantastico dove immergere i miei animali.“
La mostra è nata nell’anima dell’artista nel corso del primo lockdown, nella primavera del 2020. In un periodo drammatico come quello del Covid e di stasi forzata, alcune foto di animali scattate da Felisi durante un viaggio in Senegal hanno suggerito una riflessione sui pericoli che le specie animali stanno correndo a causa del degrado del loro habitat naturale. Attraverso la mediazione dell’arte, Felisi crea così l’idea di un giardino incantato che possa mettere al riparo gli animali da qualsiasi insidia.
Il richiamo evidente è quello con l’Arca biblica. Ogni Arca è fatta di legno e quella creata da Felisi non fa eccezione, motivo per cui per le opere in mostra utilizza grandi tavole di legno. Non mancano i richiami al Contemporaneo. In particolare al “Bestiario” realizzato da Andrea Pazienza, una raccolta di disegni, schizzi, illustrazioni del noto fumettista dedicati al mondo animale e alle creazioni per bambini ideate da Bruno Munari, in cui le forme degli animali giocano un ruolo chiave.
National Geographic Italia collabora alla mostra organizzando venerdì 16 alle ore 18 un incontro tra Manuel Felisi e il Fotografo naturalista Bruno D’Amicis, moderata dal curatore Gabriele Simongini. Il confronto tra i due porterà Felisi alla realizzazione di un’opera inedita sulla base di una foto di D’Amicis raffigurante un grande orso marsicano, con l’idea di sensibilizzare il pubblico alla conservazione di questa specie a rischio anche attraverso lo specifico linguaggio dell’artista.
Attualmente a Roma, presso l’Aeroporto di Fiumicino al Terminal 1, in sintonia con la mostra allestita al Museo Bilotti, sono in esposizione due opere di grande dimensione di Manuel Felisi dal titolo Vertigine posizionate una di fronte all’altra: una serie di griglie composte da piccole tele vanno a scomporre e a ricomporre fotografie di alberi, ritratti senza foglie e protesi verso il cielo in due momenti diversi nell’arco della giornata, la mattina e la sera. Le opere testimoniano l’intento dell’artista di portare l’attenzione - in un luogo di continuo passaggio - sul mondo della natura e sulla preservazione dell’ambiente.
La mostra è accompagnata da un ampio catalogo pubblicato da Gangemi Editore.
Manuel Felisi. Milano 1976. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Nella sua pratica artistica si muove tra diversi ambiti includendo nelle sue opere pittura, fotografia e collage per creare installazioni nelle quali traduce e racconta il tempo. Il fil rouge che lega la sua produzione è un argomento che riguarda tutti noi, il nostro essere ed esserci, qui ed ora; il tempo con il suo passare cambia le cose, le preserva e le fa dimenticare. Felisi utilizza la fotografia per esprimere un tempo che immobilizza e misura luoghi, oggetti, persone e sentimenti; l’istante dello scatto fotografico non è più una mera operazione meccanica ma diventa il simbolo che lega le diverse tipologie di tempo descritte nell’opera. I suoi lavori sono composti da strati di diversi materiali che seguono uno stesso ordine scientifico, come un rituale che – dalla pittura alla stampa – non si confonde mai con la meccanicità e la ripetitività, poiché sempre frutto del coinvolgimento e del sentimento che guidano il suo fare artistico.
La mostra Manuel Felisi 1:1 è realizzata grazie al sostegno di
BANCA DEL FUCINO
Media Partner:
NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA
Sponsor tecnici:
ELISABETH UNIQUE HOTEL ROME e D'IPPOLITO AGENZIA DI ASSICURAZIONI
Museo Carlo Bilotti - www.museocarlobilotti.it
(Via Fiorello La Guardia, 6 e Viale dell’Aranciera 4 - 00197 Roma)
Ingresso Gratuito
Orari:
dal martedì al venerdì ore 10.00 - 16.00; il sabato e la domenica ore 10.00 - 19.00
Bioparco di Roma
(Piazzale del Giardino Zoologico, 1 - 00197 Roma)
Aperto tutti i giorni – orari di apertura su: bioparco.it
Presentando il Biglietto del Museo Carlo Bilotti riduzione di € 4
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